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L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 2019 “Anno Internazionale della Tavola Periodica” per celebrare il 150esimo anniversario della scoperta di Dmitrij Mendeleev (1869).

La Tavola è uno dei traguardi scientifici più importanti, un "linguaggio comune" che cattura l'essenza non soltanto della chimica, ma anche della fisica e della biologia. Le attività dell'UNESCO contribuiranno, nel 2019, a sottolineare il contributo della chimica e di altre discipline scientifiche di base a implementare l'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

Federchimica, la federazione nazionale dell’industria chimica,  insieme al Piano Lauree Scientifiche del MIUR, a ConChimica, la Conferenza dei Corsi di Laurea in Scienze e Tecnologie Chimiche e alla Società Chimica Italiana ha previsto per tutto l'anno attività a carattere formativo-divulgativo.

Per conoscerle vai all’agenda degli appuntamenti.

Mendeleev, da 150 anni il mondo in Tavola

Come vi abbiamo detto, il padre della Tavola è Dmitrij Mendeleev, un chimico russo che si accorse che le proprietà degli elementi variano in modo regolare (quindi periodico) in base al crescere del numero atomico (cioè al numero dei protoni presenti nel nucleo) e alla disposizione degli elettroni negli orbitali.

Gli elementi sono organizzati, secondo un modello logico, sulla base delle loro proprietà fisiche e chimiche in 18 gruppi (le linee verticali) e 7 periodi (le linee orizzontali), ulteriormente divisi in 8 blocchi, ciascuno dei quali è composto da elementi accomunati da determinate caratteristiche.

La Tavola è una rete immateriale in continua crescita: molti, come alcuni metalli, sono noti fin dall’antichità e Mendeleev li posizionò nella sua tabella, mentre di altri intuì l’esistenza e lasciò uno spazio vuoto. Col progredire della scienza e della tecnologia nuovi elementi continuano ad essere scoperti e, quindi, aggiunti alla tavola (gli ultimi quatto elementi sono stati aggiunti nel novembre 2016).

In questo sito e nel blog di Federchimica "Fatti, non fake!" vi racconteremo gli elementi in modo un po’ diverso (#bellelemento): gialli e avvelenamenti, come l’arsenico che uccise Napoleone o l’antimonio di Mozart, di storia e guerra, come la bomba all’idrogeno o il rutenio della penna con cui venne firmato l’Armistizio del 1945, ma anche di amore e passione, come quello di Liz Taylor per gli smeraldi o dell’alchimista che scoprì il fosforo mentre cercava la pietra filosofale.

#bellelemento, ma perché quei nomi?

A volte richiamano l’astronomia, come è per l’elio – dal greco helios “sole” – o il selenio – dal greco selene “luna” – o l’uranio, il plutonio o il mercurio.

Se non abbiamo ancora digerito lo scioglilingua bario, bohrio, boro, si può sognare a occhi aperti con la mitologia greca, protagonista della Tavola: oltre al titanio, dal nome dei sei giganti mitologici figli di Urano e Gea, ci sono anche il promezio da Prometeo, che donò il fuoco agli uomini rubandolo a Zeus; il tantalio, da Tantalo, il mitico re della Lidia condannato dagli dei a un atroce supplizio, e il plutonio, da Plutone dio degli inferi oltre che corpo celeste.

Per quanto riguarda la mitologia romana, si possono citare il cerio, da Cerere, la divinità della terra e della fertilità, l'iridio da Iride, messaggera degli dei e dea dell’arcobaleno, e il mercurio, dal figlio di Giove e il primo pianeta del sistema solare. In rappresentanza della cultura nordica ecco il vanadio, da Vanadis, dea della bellezza e il torio, dio del tuono.

Altri elementi sono nominati in base al paese di provenienza dei loro scopritori o al luogo in cui sono venuti alla luce: come il darmstazio – da Darmstadt, città sede del centro di ricerca nucleare in cui l’elemento è stato sintetizzato nel 1994 – il dubnio, che deve il suo nome a Dubna, località russa in cui fu prodotto per la prima volta nel 1964, il berkelio da Berkeley, o il californio, l’americio, l’europio, il francio, il germanio e il polonio.

Non potevano certo mancare Einstein, Fermi, Mendeleev e Rutherford, rispettivamente per einsteinio, fermio, mendeleevio e rutherfordio.

Il nobelio è invece dedicato al chimico svedese Alfred Bernhard Nobel, mentre il curio si riferisce ai coniugi Marie Sklodowska Curie e Pierre Curie, divenuti famosi per il loro pionieristico lavoro nel campo degli elementi radioattivi.

Scopri ogni settimana con noi un #bellelemento 

Link utili

Per saperne di più

Corriere della Sera 3 gennaio 2019
Il 2019 l’anno della tavola periodica: 7 curiosità sullo strumento che ha rivoluzionato la chimica
Di Michela Rovelli

Focus 8 gennaio 2019
2019: l'anno della tavola periodica degli elementi
Di Elisabetta Intini

Wired 10 gennaio 2019
10 gadget imperdibili per chi ama la tavola periodica
Di Camilla Sernagiotto

Repubblica 11 gennaio 2019
Se la Tavola periodica viene protetta dall’Unesco
Di Elena Dusi

TG3 Leonardo 21 gennaio 2019
Compie 150 anni e li porta bene la Tavola degli elementi chimici
Dal minuto 3,34

Corriere della sera 31 gennaio 2019
Le donne «escluse» dalla tavola periodica: le pioniere della Chimica riconosciute dopo 150 anni
Di Elena Tebano

Rai Radio 3 dal 4 all'8 Marzo 2019 alle 11:30 all'interno della trasmissione Radio3 Scienza
Cinque "gettoni" di scienza per Dmitri Ivanovich Mendeleev in cinque giorni.
Matteo De Giuli racconta la vita del “signore della materia”, che visse a cavallo tra due epoche e due mondi, dedicando grandi energie all’istruzione universitaria e alla divulgazione scientifica.
Di Matteo De Giuli 

6 marzo 2019
Blog: Al caffè del Cappellaio Matto
La chimica dei paperi e la Tavola periodica
di Gianluigi Filippelli

Wired, 20 giugno 2019
Un nuovo modo di vedere la tavola periodica
di Mara Magistroni

Galileo, 26 giugno 2019
Tavola periodica, la sai l'ultima? 
di Ottavia Bertucci

Greenreport.it
La geopolitica della tavola periodica: un nuovo modo di insegnare la chimica?
di Valentina Domenici

IllBOlive.uniPD.it
Dietro la tavola periodica: 118 storie di folletti, luoghi, asteroidi e nazionalismi
di Agnese Sonato

 

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